U15 rientra vittoriosa dalla trasferta in Irlanda

7 Marzo 20222

 

TRASFERTA IN IRLANDA 2022 In qualità di team manager delle giovanili e a nome della società, mi preme fare i complimenti alla Under 15 appena tornata dall’Irlanda dove, oltre ad essersi comportata bene e con educazione in tutte le fasi della trasferta, viaggio, trasferimenti, i pranzi e le cene e via dicendo, ha portato a casa 2 vittorie su 2 incontri che dalle cronache dei presenti, sia i tecnici sia gli accompagnatori, risultano frutto di una grande mole di gioco, di grande sacrificio difensivo e dell’impegno massimo di tutti a fronte di avversari molto competitivi, BRAVI!
Testimone ne è il nostro stimatissimo vice presidente Max Lanzi che, in rappresentanza della società si è goduto le vittorie da bordo campo, AU sempre presente!
Anche a nome di tutte le famiglie un ringraziamento speciale va a Federico Riva, Ettore Bandoni e Fabio Morosi che sono stati il vero motore di tutta l’organizzazione credendoci anche in quei momenti di pandemia in cui tutto sembrava impossibile, GRAZIE DI CUORE, SIETE VERI RUGBISTI!

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Menzione speciale a Paola Manenti, Maruska Baroncelli e Marco Volpi che sono la colonna portante in grado di sorreggere il tutto pur mantenendosi sempre discretamente a lato, GRAZIE!
Un grande grazie anche agli accompagnatori Marco Gelati, Loris Sacchetto, Riccardo Sagula e Marco Volpi che per poche Guinness si sono sacrificati nell’accompagnare i ragazzi per chilometri accettando di buon grado di condividere negli angusti spazi dell’ostello irlandese le poche ore di riposo.
Gira voce che in tanti siano già pronti a ripartire…
…e allora FORZA AU!
A presto! Luca Tamanini
Team manager giovanili

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2 comments

  • Anonimo

    7 Marzo 2022 at 14:03

    Tante le difficoltà affrontate dai ragazzi e tante le sfide risolte con notevole maturità da parte di giocatori, staff ed allenatori. Arrivati a Cork nel meriggio di giovedì 03/03 i ragazzi si imbarcano con l’autista John, su un bus gentilmente fornito dalla ditta O’Sheas of Kerry, qui Marco Volpi – interprete per i rapporti esteri – gestisce la logistica con una dialettica apparentemente aborigena della contea.
    Giunti a Fermoy, prima tappa, il cielo risponde all’intrusione italica con un’inevitabile pioggerellina: i ragazzi non demordono e si preparano per il match. Dopo un giro nella ridente cittadina e qualche acquisto come memorabilia dell’evento, si caricano per entrare in spogliatoio. Si gioca nel campo a sud, mentre in quello a nord si allena la under16 (le categorie in Irlanda sono pari). Riscaldamento rapido, due parole con l’arbitro e si parte. Il match comincia con la squadra meneghina che sgancia i carichi, dopo pochi minuti si involano un paio di mete a favore di AU e gli allenatori del Fermoy iniziano a guardare con occhi languidi la squadra di under16 da cui avevano precedentemente prelevato cinque o sei 2007, con l’intenzione di aumentare un po’ di peso: dopo pochi minuti un altro paio di ragazzi dell’anno grande prima non convocati appaiono alle spalle dei compagni del Fermoy, e la squadra irlandese comincia a ingranare. Un bello scambio di forza, ma nonostante gli innesti, Amatori Union gioca – a detta di chi li vede con costanza – una delle più belle partite dell’anno e quando il gigante di Fermoy si lancia alla carica, con un tonfo deciso vede il suo impeto venir arrestato da un avversario non da meno. Dopo le mirabolanti azioni del triangolo allargato Vocca, Dagrada, Manzitti, l’impressionante gestione del gioco della mediana Milella, Sacchetto, gli impatti e le letture dei centri Mastropasqua e Fiori, la brutale volontà di vincere le collisioni del pack Gelati, Mendoza, Enache (in prima linea), Grimaldi, Sagula (in seconda linea) e Alexander, Buganza e Rossi(in terza linea), per il Fermoy non c’è che continuare ad attaccare sempre più lontani dall’ambita meta, respinti da placcaggi avanzanti e controruck di spessore. L’ingresso di Tamanini, Baccolini e Cingoli dà nuova freschezza e la partita non perde di una virgola il suo vigore. Il match lo vince Amatori Union, ma per quanto la vittoria in fatto di punteggio sia sempre la benvenuta, quello che conta è che un gruppo di ragazzi che ha affrontato un viaggio estenuante in terra estera ha trovato la risoluzione di superare quella dannata linea del vantaggio ad ogni singolo possesso. Un plauso a Riccardo Spagnol che non ha mai smesso un secondo di supportare i compagni non potendo, a causa di un infortunio, entrare in campo con loro.
    I ragazzi di Fermoy accolgono in clubhouse i ragazzi di AU con gioia e si mescolano subito facendo conoscenze, amicizie ed apprendendo la nostra amata lingua nel modo in cui solo una squadra di quattordicenni può insegnarla. I ragazzi della seniores di AU, giunti a supportare i propri più giovani compagni di squadra, si uniscono alle danze, complimentandosi con i ragazzi ed esortandoli con parole di stima. Dopo lo scambio dei gagliardetti di capitan Mastropasqua, qualche altra risata in compagnia è tempo di giungere a Killarney. Si entra in città sulle rilassanti note di “Puro Bogotà” (dj Morosi) e l’ostello accoglie i ragazzi nel silenzio prevedibile di un giovedì sera in una cittadina della contea di Kerry. Dopo aver messo a nanna i pargoli, gli accompagnatori si riuniscono con il vicepresidente Lanzi per discutere di massimi sistemi davanti ad una tisana ed un tè, come si confà ad una normale sera irlandese.
    Il giorno dopo il parco nazionale di Killarney si presenta sotto il più genuino e pulito cielo che l’Irlanda abbia visto in diversi mesi, non c’è una nuvola e il giro attorno al lago, in mezzo ai cervi ed infine al castello si conclude con un lauto pasto preventivamente organizzato con dovizia di particolari, c’è chi mangia un filetto al pepe verde, chi un’impepata di cozze…* l’organizzazione non lascia nulla al caso. E quando i ragazzi della seniores abbandonano la scena, è il momento di allenarsi: così, davanti al Ross Castle, in mezzo ai cerbiatti che fuggono spauriti dal gruppo di rugbisti, i giovani insegnano agli adulti cosa significa amare questo sport sempre e comunque.
    Il ritorno in ostello prevede ulteriore gita ad un negozio sportivo dove chi ne senta necessità o non abbia trovato nulla di suo gusto a Fermoy fa gli ultimi acquisti. Si torna a casa, a cena fish ‘n chips cucinati nella spaziosa cucina dell’ostello da Chef Riva* e poi momento di serenità, dove accompagnati dal candido richiamo di Morfeo i pischelli si preparano alla partita del sabato.
    Michael, l’autista, arriva alle 8. Si parte. Questa volta dj Morosi propone musiche di qualità sopraffina, mentre il van placidamente parcheggia davanti all’oceano. Si va in spiaggia, piedi nudi, una palla di rugby e si gioca con la spuma delle onde che accarezza le caviglie. Anche oggi il cielo è così terso che a guardar bene in fondo all’orizzonte si vedono le coste del Canada. Dopo aver respirato un po’ di salsedine Michael porta il gruppo a Tra Lì, dove un ennesimo pantagruelico spuntino aspetta i ragazzi, un banchetto di aragoste e ostriche questa volta, con un risotto ai frutti di mare per chi non fosse allergico e capesante gratinate per chi si sentisse un po’ leggero*. Si parte per Tralee RFC, il campo dove si disputerà la partita contro Killarney RFC (purtroppo per problemi logistici ed un imprevisto tecnico il Tralee RFC non può giocare), dove la prestazione non è ai livelli del giovedì di Fermoy, ma la qualità della squadra meneghina si vede comunque e nella difficoltà di gestire una partita cominciata senza la dovuta testa, i ragazzi sono in grado di ritirare su il mento e ripartire con resilienza e maturità. Vinceranno anche questa partita, ma come dice Dott. Lanzi “Alla fine della partita, ognuno si guarda allo specchio e si chiede se è cresciuto un pochettino come persona”, e senza ombra di dubbio questi ragazzi sono cresciuti come rugbisti, come uomini e come persone.
    Con un ringraziamento finale a tutto lo staff che ha permesso quest’avventura che qualcuno definiva “infattibile”, un plauso particolare va ovviamente a Marco Volpi, interprete ufficiale.
    Ringraziamenti a Riccardo Sagula e Sig. Cicci Sr. (al secolo Marco Gelati) che hanno sostenuto il peso della logistica.
    Un ringraziamento particolare a Loris Sacchetto per la telecamera.
    Lode con bacio ad Ettore Bandoni che – in quanto è il sottoscritto, posso confermare – ha cercato di mettere i bastoni tra le ruote all’organizzazione come ha potuto, fallendo davanti all’impeccabile abilità gestionale del supercollaudato staff.
    Una menzione particolare va a Fabio Morosi che ha animato senza sosta i ragazzi senza perdere mai il sorriso e a Federico Riva che ha organizzato praticamente tutto senza perdersi mai d’animo davanti alle diverse difficoltà che ha trovato nell’organizzazione non semplice di questo progetto.
    Un ultimo appunto per i ragazzi, che possa aiutarli nei momenti di difficoltà, che non dimentichino mai che
    “IL PANE VECCHIO, E’ LA VITA!”
    *I dati legati al cibo potrebbero essere stati leggermente cambiati per fini narrativi.
    NdA: alcune altre affermazioni potrebbero essere prive di fondamento, di base perché chi ha scritto questo articolo non ha una memoria particolarmente pregiata.

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  • Fede

    8 Marzo 2022 at 06:36

    Oltre ai pantaloni e alla maglietta, ti sei dimenticato di ringraziare Paola Manenti che ha fatto da riferimento per la logistica e in buona misura Shane O’Sullivan che in quanto referente del Tralee ha dato una mano dal lato irlandese.
    Come non citare infine la conferenza stampa di Dott. Sagula all’Arcivini di Tralee sul valore senza prezzo del vino barrique, da lui descritto come “ambrosia dal gusto irraggiungibile” e l’approfondita analisi sull’importanza della grappa polivitigno.

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