La nostra “due giorni” del rugby sabato e domenica, ovvero il “5° festival dei beni confiscati alle mafie”, è stata un successo! Graziati dal tempo, che era previsto pessimo e invece è stato mica male, bambini ragazzi adulti e signore si sono avvicendati sul campo e in coda al banchetto delle succulente salamelle. Il tutto ha funzionato a pieno regime grazie soprattutto alla collaborazione dei tanti volontari, sotto la ispirata guida dell’onnipresente Pier.
Grazie, come sempre, al Comune di Milano, che è sempre presente – ieri nella persona del consigliere David Gentili – a testimoniare la sua attenzione al nostro rugby, e che è artefice, insieme a noi, della rinascita sportiva dell’Iseo.
Un caloroso ringraziamento per aver animato la giornata con il loro entusiasmo e le loro prodezze atletiche (old-atletiche, ok…) va alle nostre squadre amatoriali, che si sono sfidate sul campo con una carica gioiosamente agonistica non certo inferiore ai ragazzi del torneo U12 (qui le foto di Max Lazzerini) e della partita U16.
Un immenso grazie anche a Marco Paolini, che ha voluto onorarci della sua presenza e, nella selva dei suoi impegni di protagonista di rango del teatro italiano, ha trovato a sorpresa il tempo per partecipare alla nostra festa e regalarci un prezioso frammento della lunga “autobiografia di un rugbista” che da anni rappresenta un filone intenso e poetico del suo percorso di ricerca nel teatro. I suoi Album, con le storie di Nicola, alter ego “ovale” di Paolini, con l’iniziazione rugbistica, politica e sentimentale nel profondo Veneto degli anni ’70, con i tanti stralunati e potenti caratteri, dal prete allenatore ai compagni di squadra manovali o contadini, sono la più bella epopea del rugby mai apparsa nel nostro paese: e chi era all’Iseo ieri ne ha assaggiato un pezzetto, a condire con un momento d’arte la già grande felicità di stare tutti insieme sul campo.
Per concludere: la nostra festa del rugby e la vicenda dell’Iseo, sottratto alle minacce del racket mafioso grazie all’impegno del Comune di Milano e alla vitale presenza dello sport pulito e onesto incarnato dal nostro minirugby, ha attratto l’attenzione di Marco Pastonesi, storica firma del rugby italiano, uno dei pochi giornalisti che scriva di rugby con totale passione e competenza. Trovate qui il bellissimo articolo che ci ha dedicato.
Insomma, il rugby è vivo, e siamo fieri di essere qui a tenerne ben alta la bandiera!